Febbraio 2019. Quasi cinquantenne, donna e madre con un buco nero maligno sulla schiena, in una piccola città della provincia italiana. Questa sono io.
La mia corazza esterna stava velocemente cedendo, e quel buco nero me lo ricordava ogni giorno.
E in un momento di confusione totale, o forse, in un momento in cui il mio ego era in confusione, scattai queste foto, nel marzo 2019, un mese dopo la diagnosi. Pubblicarle? Nemmeno per sogno, troppo intime, troppo nuda, troppo “troppo” per metterle in mostra.
Poi, un viaggio inaspettato in Giappone e quella confusione totale trovò un suo perché. Tatemae e Honne, la facciata e il vero spirito, in lingua giapponese.
La facciata stava collassando, nonostante i miei sforzi per tenerla in piedi per le convenzioni e la formalità necessarie per vivere una vita “tranquilla” in Italia.
Ho sempre avuto la sensazione di avere qualcos’altro dentro di me, e questo “altro” non è “altro” che il mio vero spirito, honne, che non collasserà sotto le macerie del tatemae.
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