Se fossimo davanti a un caffè e mi chiedessi: “Ma nel 2020 come mi devo comportare su Instagram?”​ questo è quello che ti direi..

social media 2020: alcune linee guida silvia casali

“Come incrementare i mie followers su Instagram nel 2020?”

Questa è una domanda che mi sento porre parecchie volte. E la mia risposta è sempre la stessa:

“Vuoi 1 milione di followers che non ti comprano nulla e ai quali non interessa nulla di te (ma fanno “numero”) o preferisci 1000 followers che sono interessati al tuo brand, ai tuoi prodotti e condividono i tuoi contenuti con chi non ti segue?”

Spesso dopo questa mia risposta segue una analisi veloce dell’account Instagram, per poi scoprire che alla fine non va così male, anzi….

Può accadere di valutare il proprio account Instagram utilizzando i parametri non corretti, o con un’ottica sbagliata. Di seguito alcune riflessioni, che vogliono essere SOLAMENTE CONSIGLI per comprendere meglio l’andamento del tuo Instagram nel 2020.

Ma prima….

Alcuni “miti” da sfatare e conferme (anche nel 2020):

  • non è vero che più interazioni fai nei primi 30 minuti in cui hai pubblicato un post, maggiori sono le probabilità che i tuoi followers vedano il tuo post.
  • non è vero che l’algoritmo di Instagram preferisce i video alle foto. Dipende sempre da quello che preferiscono i tuoi followers: se ai tuoi followers piacciono molto i video, allora vai di video!
  • l’algoritmo di Instagram riconosce i bot e tutto quanto è “pilotato” a livello di interazione sulla piattaforma. Quindi piuttosto investi in qualcuno che possa creare contenuto interessante (avrei un suggerimento 😉 e lascia stare chi ti promette miracoli.

Veniamo quindi ai sopra citati “consigli per comprendere meglio l’andamento del tuo profilo Instagram nel 2020”

  1. Copertura. Una volta c’erano i like*, ora come facciamo a capire se il nostro account Instagram “piace”?

Se il tuo obiettivo è incrementare la awareness del brand e raggiungere un numero maggiore di utenti, allora la copertura è il parametro che fa per te!

  • Quali hashtags hai usato?
  • Hai pubblicato seguendo le regole classiche (giorno con più utenti e orario nel quale i tuoi followers sono più attivi)?
  • Hai cambiato il tipo di contenuto pubblicato in quel post che ha dato così scarsi/buoni risultati?

Queste sono alcune delle domande che dovresti porti quando sei davanti alle statistiche del tuo account Instagram. Se ci sono post che hanno avuto una performance “anomala”, focalizza la tua attenzione su quelli.

*I likes ci sono ancora, sono “non visibili” a chi ti segue. Leggenda narra che gli utenti di Instagram mettessero like “a caso” basandosi solamente sul numero di like visualizzato sotto al post. “Wow, questo post ha un sacco di like, quindi è figo! Metto like anche io!” Il tutto ovviamente senza guardare attentamente l’immagine o leggere la didascalia.

Questo portava ad avere statistiche “distorte”.

A mio avviso parzialmente distorte: sicuramente quel post misurava la brand awareness, ma non la “content awareness” (passami il termine): il brand XY è super cool che qualsiasi cosa posti ti piace, ma se il post è un teaser di un nuovo prodotto in edizione limitata e non lo hai letto, allora ti sei perso una occasione (e la campagna fatta dal brand non è servita a nulla).

  1. Post salvati. Da un paio di mesi, all’algoritmo di Instagram piacciono particolarmente i post “salvati”: se un gran numero di followers “salva” il tuo post, Instagram capirà che piace molto ai tuoi followers (che è la cosa fondamentale), e quindi lo renderà più visibile ad un maggiore numero di utenti. Suggerimento: se possibile inserire una call-to-action “Ricordati di salvare questo post!”
  2. Awareness. Non è una novità, perché in teoria dovresti avere smesso di misurare l’efficacia della tua strategia su Instagram attraverso il numero di like già da un bel pò di tempo. Non voglio annoiarti con cose note per cui “tap here” e andiamo avanti alla prossima “Storia”
  3. Storie. Ma le storie vanno oppure no? Ma chi le guarda? Tu le guardi? E quali guardi?

Recentemente mia figlia, tredicenne, ha fatto una critica severa alle mie storie:

“Le tue storie sono troppo lunghe e complicate, i giovani fanno sempre “tap tap tap” e vanno avanti, le tue storie le skippano tutte, sono da vecchia”.

Ovviamente aveva ragione. Le mie storie non sono interessanti per i suoi coetanei, che però non rappresentano nemmeno il mio “target”. Ma è sempre una informazione utile qualora dovessi iniziare a collaborare con un brand “per teenagers”.

Il tutto per dire che i comportamenti degli utenti di Instagram nei confronti delle Storie sono diversi a seconda del tuo mercato di riferimento (“Hai scoperto l’acqua calda, Silvia! E’ un concetto questo che vale anche per i post…” Hai ragione, ma per molti è impossibile ragionare in questi termini.)

Quindi NON E’ VERO che storie con animazioni, stickers, musica, etc. sono più efficaci di quelle con solo testo e non esteticamente favolose. Vale la solita regola: controlla le statistiche delle storie e vedi quali sono state le più performanti. E agisci di conseguenza.

Come comprendere se una storia è stata performante oppure noDipende dagli obiettivi che hai (sono noiosa, lo so). Quindi:

  • se è il tuo obiettivo è “voglio che vadano sul mio sito” dovrai controllare se sono state fatte azioni sul link incluso nella storia o le statistiche del parametro “visite al sito web”
  • se il tuo obiettivo è aumentare la brand awareness controlla la copertura
  • se il tuo obiettivo è che gli utenti condividano la storia controlla le condivisioni ….

…e così via.

IN CONCLUSIONE: le novità del 2020 relative alle metriche importanti di Instagram non sono affatto novità.

Nessuna nuova, buona nuova? Sì. Se anche nel 2019 la tua strategia si basava sul produrre contenuti di qualità aderenti i desiderata dei tuoi follower (e la tua strategia di brand), datti una pacca sulla spalla e continua così. In caso contrario, beh…ora forse hai le idee più chiare.

La mission di Instagram d’altronde è “Bringing you close to the people and things you love”….semplice, no? 😉